“Immergersi nella Sardegna, entrarci dentro come in una idea primigenia, lasciarsi avviluppare, possedere. Abbandonarsi senza nulla ricordare di ciò che è stato prima, ma tutto vivendo come si fosse alla prima alba, al primo sciabordio del mare, al primo sbocciar di fiori, al primo belar di pecore, al primo ….. Tentare almeno di viverla così. Resistere al tentativo di paragoni, che non saranno mai calzanti, perché la Sardegna è sempre un’altra cosa. ha scritto qualcuno. ha scritto Elio Vittorini… e, come tutte le infanzie, sempre nuova, imprevedibile. Ricercare i motivi di questa sua originalità potrebbe divenire ozioso. Accettiamola e godiamocela così, come una bella donna dolce, silente, fiera, sdegnosa: come la Sardegna …” *Tratto da “Acquarelli di Gallura” di Nino Botarelli, Mozzi Editore, 1987- per gentile concessione degli Eredi.